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ALL'IMBRUNIRE
Strisce di fuoco stese sopra il verde
e nuvole di viola e grigio amorfo
Tra macchie sfilacciate come dita
c’è un po’ di spazio anche per l’azzurro
e la natura tutta ora si toglie
il velo come sposa ad un altare.
Nell’aria dolce e calma dell’ottobre
lontano appare un po’ di fumo lieve
che taglia in due la costa già imbrunita
e che la brezza spinge a tramontana
con voci di bambini allegri al gioco.
Pian piano quel colore perde forma,
le luci si addormentano nel buio
e il mormorio diventa poi silenzio
che libera i pensieri da catene
che l’aria dell’autunno serra al cuore.
Il battito alle tempie si fa lieve
in questa pace immensa che c’è intorno.
Senza cercare niente da pensare,
in questo mio momento di abbandono,
mi sento vivo come la natura
e sento ritornare un po’ sbiaditi
i desideri, i sogni e le speranze.
Volevo fare un segno sulla terra
perché parlasse un pò della mia vita,
volevo avere amici per cambiare
i giorni di tristezza in allegria,
volevo avere il cuore di un eroe
per vincere le lotte e le paure.
Ma adesso che il respiro mi fa parte
di tutto quello che mi trovo attorno
e che cammino invece di volare,
per legge di natura buona e vera,
non mi cimenta più la strada erta
e la montagna adesso è una pianura
e non c’è direzione da seguire.
Qui la parola perde il suono e l’eco
perché le valli sono senza fondo.
E qui, nessuno aspetta chi non torna.

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recitata su Youtube al seguente indirizzo

https://www.youtube.com/watch?v=K87TUr9vEvQ

 

PAZIENTE

Mi hanno insegnato ad essere paziente
le notti lunghe, il vento, il mare,
i treni e le stazioni,
le assenze, la pioggia,
la lontananza, gli orologi
e il calendario
dove ho segnato in rosso
i giorni soleggiati,
in nero quelli bui
e quelli dell’attesa,
che sono tanti,
li ho lasciati in bianco
perché un giorno,
quando arriverai,
tu possa riempirli di colori.

 

 

 

 

 

 

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ADESSO (dalla sezione "Genesi")

               (Dio disse: «Facciamo l'uomo a nostra immagine)

Adesso che la mente può scoprire
i mondi nuovi e spazi senza fine,
conoscere quegli atomi invisibili
che fanno ponti e strade
da un punto all’altro di tutto l’universo,
non c’è confine che può limitare
la sete e il desiderio di sapere.
Adesso che il pensiero può lasciare
il corpo che lo rende prigioniero
divento grande come fa la vela
che immobile è rimasta in mezzo al mare
e che si sveglia al soffio e lo respira
per correre veloce assieme al vento.
Adesso il corpo tutto si dissolve
in questo volo lieve che mi rende
libero come l’eco tra le valli.
Non basteranno i re e le prigioni
a farmi schiavo o a farmi prigioniero.
Sono signore e re dell’universo
umile servo o forse messaggero,
sono l’osservatore che si osserva
sono una traccia lasciata sulla sabbia,
una montagna,
la gravità che tiene i corpi assieme,
la clorofilla, l’elettromagnetismo,
la terra intera ed una parte sola,
la luna, il sole e Venere e Mercurio,
un asteroide che cade e si dissolve
la supernova, un buco nello spazio,
il tempo, le stagioni,
un quark, un suono.
La meraviglia delle cose nuove
non può fermarsi solo ai sensi miei,
c’è mare all’orizzonte dopo il mare
e poi c’è l’aria che chiamiamo cielo,
dietro le case strade
e poi ci sono case e ancora strade.
Nell’erba vibra tutto l’universo,
anche se transitoria e presto gialla,
ma i semi hanno la forza della vita,
nel suo silenzio i suoni e le parole
risuoneranno un giorno
in un violino e i versi di un poeta.
In questo istante c’è la storia
dell’Universo intero e della vita.
Adesso, qui.    

 

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